mercoledì 11 luglio 2012

[libro] Linas di Jacopo Ninni

LA PICCOLA VOLANTE
INCIPIT esteso
(capitolo 1)

Il torrente che da secoli scava e ha dato la forma alla valle scende rabbioso fino ad un lago, dove può placare la sua furia. Lo specchio d’acqua, spesso velato da nebbie, è protetto da una coltre di arbusti spinosi che ne rendono quasi inaccessibili le rive. Da qui in poi il bosco prosegue fino ad un’ultima radura, dove tutti i sentieri convergono in una mulattiera che, tra gli ultimi arbusti e campi incolti, conduce al villaggio di Suanev. In questa radura, immutabile nei secoli, giace l’invisibile linea di confine tra ciò che parla la lingua della paura o quella dell’universo.
Un miglio più avanti si trova il primo grappolo di case; l’avamposto del villaggio, abitato per lo più da cacciatori e membri della Milizia.
Lungo uno di quei sentieri, un giovane dal passo sicuro ma attento a non lasciare tracce e fare troppi rumori si sta dirigendo verso le case, dove alcuni uomini che non sembrano curarsi del nuovo venuto guardano smarriti e spaventati verso il monte che ancora sembra tremare per l’urlo che si è appena dissolto nel cielo. L’aria è ferma; pur essendo primavera, non c’è alcun uccello il cui battito d’ali possa smuoverla. La tensione la si sente fin nella terra, nasce dalla radici e si espande a ogni gemma, a ogni respiro o ronzio. Anche le api restano come sospese nei pressi delle arnie, come indecise sulla direzione da prendere.

Il viandante, capelli rossi, lentigginoso, vestito in una casacca che a uno sguardo distratto si confonde con la macchia di arbusti, si ferma con la circospezione di chi non vuole essere riconosciuto. Si siede su un masso, solleva le gambe tenendole tra le mani e volta lo sguardo verso le cime dei monti alla sua sinistra, incrocia le gambe e levatosi il cappello lancia un saluto al monte. Agitandolo in aria per farsi aria e asciugarsi il sudore, si volta verso il gruppo lontano e con sarcasmo bisbiglia tutto il suo disprezzo.
«Eccoli, i cuccioli perenni della terra, questi poveri esseri impauriti che di giorno si proteggono con mamma arma e nonna legge, mentre la notte si circondano di mura e vagano tremebondi per le loro case. Temono il buio e i suoi umori, come la preda che si aggira per il bosco dopo il calar del sole consapevole che prima o poi incrocerà il gufo. Oggi è giorno di terrore, loro lo respirano nell’aria e la loro paura è tanto grande quanto la loro inettitudine a riconoscere la storia del mondo. La si annusa fino a qui, eppure non si rendono conto di essere la più facile delle prede, per chiunque.» 


TRAMALinas il gigante non è un'invenzione letteraria pura: la leggenda del Gigante Dormiente e della sua Peonia si perde fra le valli della catena montuosa del Linas, nella Sardegna sud-occidentale. 
Jacopo Ninni, prima di accettare la sfida e giocare con noi a inventarne la storia, non conosceva il nome di Linas, né quello di Peonia; è nato a Milano e vive in Toscana. 
Ci piace pensare che le belle storie siano come l'aria buona, ovunque c'è qualcuno col naso in aria e gli occhi socchiusi, pronto a respirarne l'essenza. Ci piace che la fantasia possa creare ambienti e vicende nuove partendo da qualcosa di noto, che fra boschi e radure reali si innestino vicende magiche e alchemiche e la realtà si riveli un gioco di incastri e rimandi, come in un giocattolo misterioso e perfetto...



Il libro lo trovate QUI!
Il sito della Piccola Volante QUI!




OPINIONE: La storia è molto originale quasi fiabesca. Il tenore del romanzo è aulico, sia nelle descrizioni che nei dialoghi. I personaggi sono tratteggiati con brevi aneddoti oltre che viverli attraverso le gesta.
C'è molto raccontato, pochi i dialoghi. Sembrerebbe un disagio, ma non lo è per quello che rappresenta quest'opera: creare una storia da una leggenda.
E' relativamente breve, anche per questo non dico di più. Ci si immerge in un mondo parallelo, lontano o forse dimenticato. Il passaggio comunque ha lasciato delle tracce tangibili in questa realtà. In Sardegna, infatti, c'è il gigante dormiente ^__^
E qui viene la magia. 
E' nata prima la leggenda o il gigante?

Cascata d Murumannu
Anche se molto lontano dal mio genere di romanzo, l'ho apprezzato soprattutto per la creatività di inventarsi una "leggenda" intorno al gigante di roccia. Bellissimo.
Ho fatto un giretto su Google Maps, alla ricerca del gigante, si vede anche da Porto Conte :)


Consiglio LINAS a chi volesse una lettura che ha il sapore della fiaba che prende spunto da un qualcosa che vediamo nella realtà, ma si anima di sogni e fantasie diventando leggenda a sua volta.
Grazie per avermi fatto conoscere il gigante.
Chi immaginava che in Sardegna ci fosse tale "creatura"... :D

Ringrazio la Piccola Volante per le bellissime immagini originali del Monte Linas.

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