mercoledì 26 giugno 2013

[quantum fiction] BIO Cyberpunk 2 di Baldin

[quantum fiction] BIO Cyberpunk 2 di Baldin


Il secondo e conclusivo volume di BIO Cyberpunk è sbarcato negli ebook store: 370 pagine a 2,99 centesimi. Finalmente, viene svelato il genere tenuto nascosto per non rovinare la sorpresa: 

BIO Cyberpunk infatti poggia la sua trama sulla TEORIA M della fisica quantistica. Non preoccupatevi se siete digiuni in materia (scusate la freddura), BIO vuole essere un romanzo e non un saggio. Tutto ciò che serve per la comprensione della trama è nel romanzo stesso, e sarà Bio a dire tutto il necessario.
Voi non dovete fare altro che lasciarvi trasportare nel suo mondo. 

TRAMA:
M-Matrice-Membrana
Bio vive una nuova esistenza come ripulitore di malware nel GUSer 5 insieme a Ergo e Null. 
È trascorso quasi un anno dai tragici eventi che lo hanno portato a allontanarsi da Ghost, quando giunge nel Buffer di Overflow un improbabile programma dal Tunguska. Dopo averlo attivato, Rasputin 0 gli mostrerà un video-messaggio di Alessio. «Emergi dal substrato, amico, che si esce!»  

Cos’è il Progetto BIO? E chi è Zero Tre?

Bio attraverserà gli strati della realtà in un crescendo esasperante e senza ritorno mentre la perfetta sinfonia delle stringhe vibrerà fino alla collisione. Fine dei giochi. Secondo e conclusivo romanzo di fantascienza che abbraccia le tematiche sulla realtà del precursore del cyberpunk, Philip K. Dick, e il film culto Matrix unito ai videogiochi e una matrice molto particolare. 
Per info e contatti: www.biocyberpunk.com


INCIPIT

GUSer Direzione generale dei server correttivi.

REGOLAMENTO
1-La Direzione non si assume alcuna responsabilità per gli umani che tentano l’accesso. 
2-È vietato lo scarico dati, sia in entrata che in uscita. 
3-I programmi esistenti o generati nei GUSer non possono interagire in alcun modo con gli umani. Non sono concesse eccezioni. 
4-Per coloro che avessero un ricoverato nel DELetery, ricordiamo che è VIETATO l’ingresso anche ai creatori salvo diretta delibera della Direzione stessa. Le probabilità di guarigione dall’ASM sono inesistenti. Si consiglia di chiudere la connessione col ricoverato per tempo.

AVVISO: Il GUSer 5 è in ripulitura e in stato di massima allerta. Per prenotare il servizio di QuickClean, FastFormat e Del4Ever contattare BioCyberpunk@GUSer5.
Master in carica, Sergey@GUSer1



CAPITOLO 9 (estratto)
Bio: Rising Up Hardly
In battaglia, il cuore va trattato come un nemico.

Bio avanzava lento tenendo la bambina sotto tiro con l’Ingram MAC-11.380 A1 special.
Il vicolo pietroso era in penombra. Non c’era via di fuga per nessuno dei due.
«Perché mi vuoi uccidere?» singhiozzò la piccola stropicciando l’orsetto lercio. Indietreggiò di un passo. Il piedino nudo entrò nella pozza di sangue increspandola.
Bio non rispose e avanzò ancora senza batter ciglio.
La bimba osservò le pareti. Tornò su di lui. «Farò la buona, te lo prometto. Non farlo» lo supplicò inclinando la testa. Le ciocche bionde e arruffate si mossero appena. «Ero costretta. Io non volevo. Davvero.» Ondeggiò l’orsetto. «Ti pago.»
Bio scosse la testa. Cercavano sempre di impietosirlo, di corromperlo e di confonderlo.
«Sono tanto dolce…» Strinse la veste ingiallita e sporca e sollevò un lembo per mostrargli la gambetta.
Infastidito, strisciò l’indice sul grilletto.
«Sei un bastardo, Bio!» Digrignò i denti prima di assalirlo con la disperazione di un gesto estremo.
Bio sparò. I proiettili si scontrarono sul corpicino creando delle bolle che si espandevano come gel mentre i bossoli piombavano in terra numerosi. Fermò la raffica solo quando la vide afflosciarsi stringendo ancora l’orsetto.
L’osservò col monocolo per accertarsi che il suo antivirus l’avesse neutralizzata. Vide i codici del core sgretolarsi come brace. Si avvicinò e la girò con un colpo deciso dell’anfibio.
«Assassino…» ansimò con un filo di voce.
La puntò alla testa e la terminò con un colpo. Gli occhi si svuotarono mentre il corpo diventava monocromatico e rigido esalando le ultime stringhe, che s’innalzarono leggere come frammenti di carta bruciata per poi finirgli addosso come cenere.
Afferrò il braccino, si girò e la trascinò verso il furgone. Era pesante, in lei giacevano i codici di numerose vittime.
 Un’assassina lo aveva accusato della stessa colpa: uccidere per non essere ucciso. Era una cinica logica quella che muoveva le azioni nel GUSer e, dopo quasi un anno, Bio aveva capito che la vera logica era primordiale e, per questo, spietata.
Ergo lo attendeva con le braccia incrociate e l’espressione corrucciata sul fianco del Kraz 255B. Appena lo vide arrivare, saltò dentro il vano.
Bio la sollevò in silenzio.
Ergo l’afferrò per le braccia e la trascinò per pochi metri. La lasciò cadere vicino ai suoi creatori dall’aspetto di un uomo e una donna grassocci e già decompilati.
Li osservò un istante mentre Ergo scioglieva i lacci del telo, sembravano una famiglia di appestati. Anche gli assassini volevano qualcuno con cui condividere l’esistenza. Il loro senso di solitudine era illogico, ma altrettanto primitivo. 
Il telo si srotolò portando nel buio gli ennesimi errori che lottavano per non essere corretti.
Ergo saltò giù. «Pulvis et umbra sumus» sospirò alzando la protezione. Chinò il capo, la placca metallica a spicchio sul lato destro della testa rapì i riflessi del lampione. Il led blu scorreva rapido.
«I Trojan sono i peggiori» disse Bio.
«Già. Soprattutto quando si camuffano d’innocenza» gli rispose chiudendo il catenaccio. Ravvivò con la sinistra i capelli neri e corti. «C’è stato un momento, che mi ha ricordato la mia piccola. Non ci voglio pensare.»
«Infatti, lascia stare. Andiamo.» Bio si diresse al posto del passeggero strisciando con la mano il metallo verde graffiato in più punti. Aprì la portiera. Salì sul gradino, poi nell’abitacolo. Si abbandonò al sedile di pelle nera, che cigolò appena. Inclinò la testa all’indietro e chiuse gli occhi.
Sentì Ergo salire e chiudere la portiera. «Destinazione?» chiese accendendo il motore.
Il tremore s’impadronì del mezzo e di Bio, che lo fissò cercando nella tasca dei pantaloni il pacchetto di sigarette. «Recuperiamo Null.» Chiuse lo sportello deciso facendo sussultare le cicche nel posacenere.
Della cenere gli scese sopra l’occhio. «Che fastidio, ogni volta.» Infilò la mano nei capelli per scrollarli. Ne cadde un po’ sui pantaloni, sugli anfibi e sul metallo del furgone.
«Chissà perché la cenere?»
Bio accese una EtiKoff. Fece un tiro con ancora in testa la vocina sottile della bimba che gli dava dell’assassino. «Credo siano le lacrime dei malware. Forse anche loro hanno dei rimpianti, chissà.»
«Hai bisogno di una bella bevuta. Fidati.»
Bio annuì. «Dopo Null, allora, andiamo al Proxy. Per oggi, chiudiamo qua.»
Ergo sorrise. «Con sommo gaudio!» Gli occhi scuri s’incurvarono nascosti dagli zigomi pronunciati. Le orecchie a sventola risaltarono ancora di più.
 Bio allungò il braccio fuori del finestrino e impose la mano per creare l’uscita; una frattura elettrica lungo il vicolo che fluttuava e si espandeva mostrando un altro ambiente. «Vai» disse appena fu abbastanza ampia per il passaggio del mezzo.
Ergo partì a singhiozzo e Bio dovette appoggiarsi alla maniglia sul cruscotto per non cadere dal sedile. «Sei più pericoloso tu al volante dei cavalli appestati qui dietro.»

QUI! trovate i vari estratti, in corso di pubblicazione.
Bio vi aspetta in tutti gli ebook store.
Grazie!

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