martedì 15 maggio 2018

[recensione libro film] Chiamami col tuo nome


Dal romanzo Chiamami col mio nome di André Aciman del 2007, hanno tratto un film del 2017. 
Ho letto il romanzo e visto il film e ho pensato che valesse la pena farne una recensione perché tratta diverse tematiche quali la bisessualità, la pedofilia, la confusione di un adolescente, un padre "gay latente e sconfitto dalla società".

Ora, non so perché si parli solo di gay, ma il protagonista Elio ha una relazione con una ragazza del luogo durante il romanzo e Oliver si sposerà e avrà dei figli. 
Quindi, gay sì ma se vogliamo restringere il tema alla loro esclusiva relazione di un mese circa.

Spiegato questo, direi che il romanzo è molto prolisso e con alti e bassi che a momenti sono gradevoli, in altri confondono con Elio che ripensa e ripensa a momenti del giorno prima o addirittura del passato. In più non ci sono scene costruite per meglio comprendere l'emotività di Elio, ma sono spesso solo pensieri e il personaggio sembra un palloncino che fluttua nel vuoto

Stilisticamente è piacevole per le molte citazioni anche se un ragazzo tanto giovane difficilmente potrebbe farne. Diciamo che c'è molto dell'autore che ha voluto inserire la sua cultura nel corpo di un diciassettenne. Un po' stona. Soprattutto perché parlare di Eraclito per poi masturbarsi con una pesca, mi è sembrata una vera forzatura

cover libro Guanda Edizioni
Sulla storia: sinceramente ho letto di meglio. Speravo in una storia più verosimile e meglio tratteggiata. Qui invece siamo in balia di ormoni freschi, giustamente, e di un "uomo adulto" anche se ha solo ventisette anni, che sta messo più o meno come lui. E allora diamo la colpa al caldo e al mare.
In ogni caso, i due vengono colti da passione e via.

Il fatto che Elio abbia nello stesso giorno un rapporto sessuale con Marzia, la sua ragazza, e poi con Oliver non solo mi lascia perplessa, ma mi chiedo: vuole un applauso?
Marzia compare e scompare in modo bidimensionale, usa e getta direi.
Oliver è schizofrenico; sei sicuro, ma te la senti, forse è meglio di no, però io vorrei, ma... bho... ?
Elio è peggio; da mal di testa alcune sue metafore buttate più per sfoggiare la sua cultura che dipingere un ragazzo in conflitto con sè stesso e la sua condizione ambigua, che diventa palese dopo la prima notte.

Sulle scene esplicite: dunque, o le fai o non le fai.
Qui siamo al paradosso.
Nel mentre c'è uno sfumato, se mi passate il termine, ma dopo (o il giorno seguente) dicono letteralmente frasi che non lasciano nulla all'immaginazione. "Mi brucia il culo... gliel'ho preso in bocca..." e via discorrendo. Ma allora chiedo all'autore: descrivi qualcosa nel mentre, non fai prima?
Che senso ha sfumare se poi mi snoccioli "perle di tale elevatura cul-turale"?

Nel suo complesso, s'è fatto leggere. Però sono onesta nel dirvi che con tutti i premi vinti per il film e tutti gli elogi al romanzo mi aspettavo qualcosa di meglio. Non c'è struttura narrativa, non c'è una crescita che porta a un picco. E il finale dal sapore nostalgico, mi fa anche domandare se abbia un senso. Per me era meglio finirla in estate.

!!! AVVISO DI SPOILER !!!
Se non hai letto il romanzo, non leggere il pezzo seguente e vai all'immagine gemella



Sul finale: cioè Oliver si è sposato e ha dei figli e chiede a Elio di andare a casa sua per conoscere la famiglia. Perché? Dopo il caffè gli avrebbe detto: sai cara, molti anni fa abbiamo trascorso l'estate a scopare... e l'ho sverginato che era ancora minorenne. 
Interessante... eccitante... ?
Non so.
O l'autore è ironico e io non lo capisco, oppure è semplicemente di cattivo gusto.

E preciso che non sarebbe cambiato se fosse stata una relazione etero, anzi peggiorava. Questa è pedofilia. Elio era minorenne. Ma per un motivo a me oscuro, qui si parla di "età del consenso" che è verso i 14 anni. Allora fatemi capire; se la minorenne è una ragazza, lui è un pedofilo, ma se il minorenne è un ragazzo, lui ha il permesso perchè c'è l'età del consenso?
Non capisco e mi sembra solo una vera ipocrisia.

A mio avviso sono state affrontate tematiche serie e molto delicate con estrema leggerezza. superficialità. Come la figura del padre che finito tutto, quando parla col figlio gli confessa che lui da ragazzo non ha avuto il suo stesso coraggio riferendosi alla sua "latente bisessualità".
Anche qui, fatemi capire... mi aspettavo un conforto, la comprensione di un padre che ha le idee aperte, ma arrivare a confessargli che anche lui in realtà è gay, bhe m'ha spiazzata.
E la madre in tutto questo com'è vista?
Nulla, una comparsa. Una che ha vissuto tutta la vita con un gay latente e non l'ha capito. Non ha capito nemmeno che il figlio è gay. In sintesi, la donna non ne esce bene. Al pari di una vanesia sciocca che si occupa solo di rendere bella la casa. Tristissimo.


!!! AVVISO DI FINE SPOILER !!!

Veniamo al film.
Non so il perché, ma non siamo più al mare, ma in montagna. Tra le valle bergamasche.
A parte questo, la storia non varia molto e si sono concentrati più sulla coppia che su Elio, per fortuna. Il film infatti l'ho preferito al romanzo, cosa che mi capita di rado.


Regia lenta e luci basse, considerando che è un amore estivo, avrei gradito colori più accesi e una regia più dinamica, visto che nel romanzo Elio era iperattivo.
Il film si lascia vedere anche se non c'è un picco o un momento top. E' tutto più o meno medio quieto. Io avrei intensificato i primi momenti di Elio quando è combattuto con dei primi piani almeno.
Se non hai letto il libro, non si capisce molto e d'un tratto Elio parla con Oliver in modo criptico e dopo lo tocca ... lasciando un vuoto prima che non motiva questo evento.

C'è poca emozione, diciamo.
Poi arriva di colpo e il film diventa anche gradevole. Ma restano i problemi del romanzo. Elio è minorenne e Oliver non si pone il problema. Non viene nemmeno citato il problema pedofilia.
A me sembra abbastanza grave.
Quanto meno, ponete la domanda ai protagonisti e fate un dialogo dove poi vince l'amore tra i due, se di amore si tratta perchè m'è parsa più una parentesi estiva, in cui Oliver era in pausa con la sua fidanzata e quindi non si sente in colpa, e Elio almeno si schiarisce le idee.

Un fuoco bruciato in fretta perché troppo forte.
Intenso in alcuni momenti e simpatico in altri. Però anche in questo caso ho visto di meglio.

Vi consiglio comunque sia il romanzo che il film, se vi piace ovviamente la tematica trattata.

Domanda cattiva: perché "Lolita" fantastico romanzo di Vladimir Vladimirovič Nabokov che quasi quasi recensirò visto che l'ho letto anni fa, ma ancora non recensivo narrativa di questo genere, lui è considerato un pedofilo mentre qui Oliver no?

Ricordo che Lolita non era vergine e è lei che lo porta allo strazio fin quando lui cede. Lui è una vittima, non un carnefice. Ma il romanzo è stato mal etichettato e così resta. Un romanzo di un pedofilo e della "povera ragazzina" che viene costretta a fare sesso col patrigno... nel romanzo non c'è nulla di tutto ciò. E' ovvio che chi lo dice non ha letto il libro.

"Chiamami col mio nome" è stato attaccato malissimo da molti giornalisti e critici per questo motivo, ma "l'età del consenso dei 14 anni" ha zittito tutti. Allora, lo stesso vale per "Lolita", o no?
E rivalutiamolo, allora.

      

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