martedì 7 febbraio 2017

[recensione] La casa dei fantasmi di Banana Yoshimoto


Trama: Un destino comune unisce la giovane Setchan a Iwakura. Sono entrambi destinati a ereditare gli esercizi dei loro genitori: un ristorante di cucina “occidentale” e un forno specializzato in roll cake. Ma se a lei poco interessa cosa la aspetti in futuro, per lui è una lotta costante contro le aspettative dei genitori. Finché le loro vite non prendono una piega inaspettata, quando nel nuovo appartamento di Iwakura appaiono due placidi fantasmi. Possono questi spiriti cambiare il corso delle loro vite e spingerli l'uno nelle braccia dell'altra?

Opinione: Io apprezzo molto gli autori giapponesi, ve lo dico come premessa perché hanno uno stile e un ritmo molto diverso dal nostro, esageratamente aulico, o da quello americano, più prolisso.
Se vi avvicinate per la prima volta, potrebbe intrattenervi bene senza annoiarvi anche perchè è un romanzo breve e scivola via in poche ore.
L'unica nota stonata è che speravo in qualcosa di più.
C'era la coppia di anziani che speravo avesse maggiore risalto. Ma per il resto non è un romanzo complicato o intricato. E' semplice, lineare e racconta più che altro la relazione di coppia tra i due protagonisti, col pov di lei e in prima persona. Molto intimo, dunque.

martedì 24 gennaio 2017

[recensione] Panino al prosciutto di C. Bukowski



TRAMA: Tra le periferie di una Los Angeles prostrata dalla Grande Depressione degli anni Trenta, Henry Chinaski vive il suo romanzo di formazione, le inquietudini di adolescente ribelle alle prese con l’incapacità di venire a patti con il mondo che lo circonda e con il suo stesso bruciante desiderio di libertà. Isolato tanto in famiglia quanto tra i suoi coetanei, picchiato dal padre e deriso da quelli che vorrebbe come amici, incapace di avvicinarsi all’universo femminile, Chinaski compie con rabbia la sua crescita intellettuale e sentimentale: in pochi anni brucia le illusioni di ricchezza e benessere del padre così come il perbenismo della madre, rifiuta una per una le proprie amicizie, affronta beffardamente la frustrazione dei suoi primi desideri d’amore. Ma allo stesso tempo scopre la biblioteca pubblica e la compagnia impareggiabile dei libri, il conforto dell’alcol, l’inutilità della scuola e le possibilità di riscatto riservategli dalla scrittura.
Panino al prosciutto è quindi soprattutto la storia di un affrancamento dalla casa del padre e dal mondo di tutti i padri, un viaggio adolescenziale verso la libertà che l’autore ci narra con il suo stile unico, acre, sarcastico, ma anche sottilmente e teneramente disperato.

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